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    L’esperienza di “Redazione”: Cronisti di classe e il terzo premio alla scuola Santa Filomena!

    cronisti di classe articolo vincitore

    Cari amici,

    con grande orgoglio vi vogliamo raccontare un importante traguardo raggiunto dalla nostra scuola: l’edizione 2020 di “Cronisti di classe“, che ha coinvolto ben undici scuole medie della provincia di Rimini.

    La nostra scuola ha vissuto, insieme alla prof Manu Ricci, una vera esperienza di redazione giornalistica. Periodicamente veniva scritta una vera e propria pagina di giornale, ricca ed esaustiva, anche durante il periodo di isolamento e di sospensione delle attività didattiche in aula.

    I nostri ragazzi si sono quindi rimboccati le maniche, e sono stati premiati con un bellissimo terzo posto nella classifica del Resto Del Carlino.

    cronisti di classe

    Premiato l’articolo sulla fuga dalle foibe di Gigliola Varglien

    A destare l’attenzione della giuria del Resto del Carlino e a meritarsi il terzo posto nella classifica 2020 delle scuole coinvolte nel progetto, è stato l’articolo dedicato all’esule fiumana Gigliola Varglien, che, per scampare alla dittatura militare del generale Tito, si rifugia a Cattolica.

    Potete leggere la pagina giornalistica completa cliccando QUI.

    cronisti di classe articolo vincitore

    L’esperienza di Redazione alla scuola secondaria di I grado Santa Filomena: la parola ai ragazzi

    Abbiamo posto tre domande su questa esperienza formativa che è risultata estremamente importante per i nostri ragazzi. Aldilà dell’attività di scrittura in sé, fortemente educativa, il contesto del momento che stiamo vivendo ha contribuito ha dare ulteriore importanza alle attività di redazione.

    Sicuramente la scrittura giornalistica permette ai ragazzi di acquisire doti espressive e di sintesi preziose per la loro formazione. Si sviluppa il senso della notizia, si impara a gerarchizzare le informazioni e a esprimerle con chiarezza e precisione. L’attività è però risultata ancora più preziosa perché simbolo di continuità di un progetto iniziato prima dell’isolamento.

    Alcuni articoli hanno permesso ai ragazzi di esternare le loro emozioni durante la chiusura delle scuole, e di esorcizzare così le naturali paure, scoprendo che erano le stesse dei loro coetanei.

    Ecco la pagina a cui facciamo riferimento:

    cronisti di classe

    Abbiamo posto ai membri della redazione le seguenti domande:

    1. Quali sono le emozioni che hai provato quando veniva pubblicato un pezzo giornalistico al quale avevi contribuito?
    2. Ti piacerebbe svolgere la professione del giornalista?
    3. Cosa hai imparato da questa esperienza di redazione?

     

    Ecco le risposte di Giorgia:
    1. Quando veniva pubblicato il pezzo giornalistico a cui avevo lavorato mi sentivo soddisfatta e molto fiera del mio lavoro.
    2. Sì mi piacerebbe svolgere la professione di giornalista, poiché lo considero un lavoro molto interessante.
    3. Da questa esperienza di redazione ho imparato a confrontarmi con quello che mi circonda ed a esprimere le mie opinioni ed i miei pensieri.

     

    Ecco le risposte di Sofia:
    1. Le mie emozioni sono state diverse, ma quella che predominava è stata senza alcun dubbio la felicità. Si, proprio quella, perché sapere di un’uscita di un giornale qualunque non è emozionante ma se ci è scritto il tuo nome sopra è molto più elettrizzante. Ma non solo per quello, sapere che è uscito un articolo che, insieme ad altri ragazzi l’hai scritto anche tu è un’emozione unica.
    2. Si, a me farebbe molto piacere svolgere la professione di giornalista, puoi essere sempre documentato su tutto quello che accade e sarebbe molto bello. Ma non trascuriamo la difficoltà del giornalista. Immagino che debba essere una professione molto difficile e complicata nel trovare le informazioni adatte e saperle scrivere adeguatamente senza trascurarne nemmeno la minima parte.
    3. Da questa esperienza ho imparato che ognuno di noi può diventare ciò che desidera, faticando, sudando, studiando ma non mollando mai e poi mai fino a raggiungere il proprio obbiettivo.

    Durante la redazione della nostra scuola ho imparato che ognuno di noi, pur facendo nel suo piccolo, ha aiutato tantissimo e magari un giorno si ribalteranno i ruoli e quella persona potrebbe svolgere un compito di massima importanza.

     

    Ecco le risposte di Elena:
    1. Vedendo pubblicato l’articolo al quale ho partecipato insieme ai miei compagni, mi sono sentita soddisfatta e fiera di me stessa e vedere scritto il mio nome è stato ancora più emozionante.
    2. Prima di cominciare il corso di redazione non mi sarebbe proprio venuta in mente l’idea di fare la giornalista, ma cominciando a scrivere articoli con i miei amici mi sono resa conto che è una strada che mi incuriosisce.
    3. Questa esperienza è stata un’occasione per relazionarmi di più con gli altri ed esporre le mie idee.

     

    Ecco le risposte di Benedetta:
    1. Quando è stato pubblicato il pezzo giornalistico a cui avevo partecipato non riuscivo a crederci, ero emozionata e ansiosa di vedere il pezzo scritto da noi su un giornale che migliaia di persone leggono ogni giorno. È stata un’emozione unica e indimenticabile.
    2. Ho pensato molte volte di voler fare la giornalista da grande, mi piacerebbe molto scrivere articoli e sarebbe un bel percorso da svolgere, ma preferirei farlo più come hobby che come un lavoro.
    3. Da questa esperienza di redazione ho imparato a poter esprimere un mio giudizio personale alla gente, a spiegarmi in modo corretto ed efficace e ho capito che mi piace esprimere le mie opinioni in modo tale da far vedere agli altri il mio punto di vista e per fargli conoscere ciò che succede nel mondo.

     

    Ecco le risposte di Francesco:
    1. La prima emozione che provavo quando veniva pubblicato un articolo al quale avevo collaborato era subito di sollievo, come se qualcuno mi avesse tolto un peso dalle spalle. Mi dicevo che non avrei più dovuto preoccuparmi, non che ci fosse qualcosa di cui preoccuparsi, e mi tranquillizzavo. Dopo il sollievo subentrava un senso di orgoglio misto a tristezza. Orgoglio perché sentivo che quel breve trafiletto stampato sul giornale era anche una mia creatura, ma al contempo tristezza perché realizzavo che ormai esso non mi apparteneva più. Infine, dopo tutto ciò, mi sentivo galvanizzato, pieno di entusiasmo ed euforia.
    2. Non ho mai pensato alla carriera del giornalista come ad un possibile lavoro, forse anche a causa di tutti gli stereotipi creati che mettono i giornalisti in cattiva luce. Inoltre percepisco il lavoro di cronista come un vicolo cieco, molto lungo. Ovvero, per quanto tu ti spinga lontano alla fine arriverà un muro che ti sbarrerà la strada, e non potrai più intraprendere altre vie.
    3. Da questa esperienza di redazione ho imparato a prestare più attenzione a ciò che mi circonda, a fiutare le notizie come un segugio da tartufo. Ho capito il significato di collaborazione, durante la stesura degli articoli, dove ci aiutavamo l’un l’altro. Questa avventura ha aumentato la mia passione per la scrittura, ed ha letteralmente ingigantito la mia voglia di scrivere. Ed è per tutto ciò che ringrazio i compagni e i prof con i quali ho condiviso questo percorso di redazione.